Giuseppe Parrello

 

Asus Sabertooth 990FX R2.0 - Recensione


Recensione

Ho comprato questa scheda madre poiché la precedente mia scheda madre “Asus M5A99X EVO” è stata danneggiata dal mio alimentatore precedente per problemi di “coil whine” - per fortuna ho cambiato alimentatore con un nuovo “Corsair RM850i” (di cui trovate la mia recensione su questo sito) al fine di evitare di danneggiare un’altra piastra madre.
Questa scheda madre ha una garanzia di 5 anni, confermatami personalmente dal supporto tecnico di Asus. Quindi almeno sotto questo punto di vista, si resta tranquilli, e si dà almeno un senso al prezzo di questa piastra madre che non è proprio alla portata di tutti (io l’ho pagata 177 euro).
Evito di dare una descrizione delle funzionalità di questa piastra madre, poiché sono proprio tante e comunque sono disponibili sul sito di Asus.
E’ una piastra madre principalmente votata all’overclock, ci ho messo un processore AMD 8320e overcloccato a 4,2 ghz e funziona senza tanti patemi d’animo. Ho montato 4 moduli RAM modello “G.Skill Ares 8GB DDR3-2400” (a basso profilo) per un totale di 32 GB di memoria RAM. Purtroppo l’overclock della RAM a 2400 mhz mi dà blocchi saltuari durante alcuni test di stabilità (come ad esempio “Prime95”), però mettendo la frequenza a 2133 mhz tutto funziona senza particolari incertezze.
La piastra madre presenta ben 8 porte SATA3 interne + 2 ESATA esterne (purtroppo non alimentate) e un totale di 6 porte USB3 (2 interne + 4 esterne). La particolarità è proprio quella di avere ben 8 porte SATA3, tutte gestite dal controller AsMedia. Ottimo per chi come me ha molte unità disco da dover gestire alla massima velocità garantita dallo standard SATA3 (che ricordo essere, a livello teorico, di ben 600 megabyte al secondo).
Il BIOS è il solito UEFI già usato dalle piastre madri più avanzate di Asus, ovviamente già predisposto per funzionare con Windows 8 e 10 (oltre che con il 7). Ovviamente poiché io uso ancora Windows 7 a 64 bit, ho disattivato le funzionalità di protezione del BIOS poiché non gestibili dalla versione 7, invece vanno attivate se si usa la versione 8 o 10 di Windows.
La gestione dell’overclock è ovviamente a carico dell’utente, il BIOS ha un comportamento alquanto strano con i processori sbloccati (come il mio 8320e), poiché continua a comportarsi come se il processore fosse bloccato, quindi overcloccando la frequenza del bus e la frequenza del processore, quando invece basterebbe alzare la frequenza del solo processore e ritarare il voltaggio del processore stesso senza toccare nient’altro – cosa che purtroppo bisogna fare manualmente, e qui nasce la complessità dell’overclock, bisogna andare a tentativi, soprattutto bisogna indovinare la tensione giusta di funzionamento del processore, eseguire dei test specifici di stabilità del sistema, ovvero provare, provare e riprovare fino a quando il sistema risulta finalmente stabile.
Inoltre bisognerà stare attenti alle temperature, ai voltaggi e alle frequenze.
Io, per evitare di perdere molto tempo, ho cercato su Internet i test effettuato sui processori FX di ultima generazione di AMD (come ad esempio 8320, 8350, 8370, anche nelle varianti “e” come il mio processore), per avere un quadro più preciso dei voltaggi e dei parametri da inserire nel BIOS. In questa maniera sono arrivato a modificare il BIOS in maniera abbastanza rapida, senza dover impazzire tra le 100.000 opzioni del BIOS. Consiglio vivamente a coloro i quali non hanno mai overcloccato un processore ad adottare questo consiglio, al fine di evitare colossali perdite di tempo.
Fortunatamente usando programmi di testing avanzati, come ad esempio “FinalWare Aida64”, si hanno a disposizione una marea di sensori, inseriti nella piastra madre, utilissimi per testare a fondo il sistema e per ottenere obiettivi di overclock anche abbastanza spinti.
Tengo a precisare che il processore AMD 8320e scalda parecchio già se overcloccato a 4,2 ghz, da me è stato testato fino a 4,5 ghz, ma in questo caso il calore è decisamente esagerato, e porta la ventola del mio dissipatore della CPU (un CoolerMaster Hyper 212 Evo) rapidamente alla massima velocità persino senza picchi di lavoro sostenuti. La frequenza di 4,2 ghz la ritengo essere un buon compromesso tra calore generato e prestazioni, oltre tale frequenza bisogna avere un buon sistema di dissipazione del calore, ed essere pronti ad un consumo che, senza tanti complimenti, può arrivare anche a sfiorare i 150 watt (consumo riferito al solo processore).
Teoricamente questa piastra madre può supportare anche i processori da 200 watt di AMD, il tutto va preso con le dovute cautele, poiché anche il raffreddamento del processore deve essere proporzionato ad un tale consumo di corrente, inoltre bisognerà prevedere al raffreddamento dell’intero sistema.
Nel 2017 AMD ha previsto l’ingresso di una nuova piattaforma, denominata “Zen” con velocità superiori, tali da poter competere con i processori i7 di Intel. Per chi non ha fretta, e per chi vuole ancora usufruire dei prezzi relativamente bassi del vecchio socket AM3 di AMD, allora questa piastra madre è un’ottima scelta, forse tra le migliori per la piattaforma AM3-FX di AMD.


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