Ho comprato due gruppi della serie BX di APC, il primo è il
modello da 950 va (480 watt supportati), il secondo è il modello da 1400 va (700
watt supportati). La principale differenza tra i due modelli è, oltre alla
differente capacità di uscita nominale (inferiore sul modello 950va, superiore
su quello da 1400va), il fatto che il modello da 950va ha una sola batteria,
mentre il modello da 1400va ha due batterie. Il gruppo da 1400va è più pesante
di quello da 950va, proprio per la presenza di una seconda batteria, nonostante
questo le dimensioni dei due gruppi sono perfettamente le stesse.
Entrambi i gruppi non supportano un’onda sinusoidale pura, entrambi supportano
solo un’onda sinusoidale approssimata per fasi. Lungi da me dal fare un discorso
su cosa è meglio per un utilizzatore finale, se la prima o la seconda opzione.
Fate riferimento ai siti specializzati su Internet per conoscere le differenze
tra i due tipi di onda e cosa è meglio per voi, tenendo conto anche del vostro
budget.
All’interno della confezione dei due gruppi sono inclusi: un foglietto
appiccicato al gruppo contenente le informazioni sul test di qualità del gruppo,
un libretto di istruzioni ed un cavo IEC (due cavi nel caso del modello 1400va)
per collegare gli apparecchi al gruppo. Manca il cavo di rete per alimentare il
gruppo, manca il cavo USB tipo B per collegare il gruppo al computer e manca
anche il software che pertanto deve essere scaricato dal sito web del
produttore.
Il pannello frontale dei due gruppi include solo due led (led
in linea e led della batteria) ed un pulsante di accensione/spegnimento. Il LED
batteria potrebbe diventare di colore rosso, o per un sovraccarico (le
apparecchiature collegate al gruppo utilizzano più corrente di quanto permesso
dal gruppo stesso) o perché le batterie devono essere sostituite. Maggiori
informazioni le trovate nel manuale che vi invito sempre a leggere prima di
utilizzare questo tipo di apparecchiature.
Il pannello posteriore dei due gruppi include:
Una volta rimossi i gruppi dall’imballo, e una volta
posizionati i connettori gialli della batteria sul lato posteriore dei gruppi, i
gruppi sono stati collegati alla rete elettrica – sul manuale è correttamente
specificato di collegare il cavo del gruppo direttamente alla presa a muro e di
non utilizzare protezioni da sovratensioni o prolunghe. Ho subito notato che il
modello da 950va ha iniziato ad emettere un fastidioso ronzio, mentre il modello
da 1400va per fortuna non ha avuto problemi sotto questo punto di vista. Una
volta collegato un mio cavo USB Tipo B al mio computer, ho acceso i due gruppi
per provarli, nel frattempo le batterie vengono caricate – sul manuale è
riportato che l’unità deve essere caricata per almeno 10 ore per garantire una
autonomia sufficiente.
Non ho rilevato particolari problemi di funzionamento dei due gruppi. Solo una
volta ho sentito il cicalino che mi avvisava di un sovraccarico di corrente sul
gruppo da 950va, poiché stavo effettuando dei test di stabilità sul mio computer
e il mio computer stava usando quasi 520 watt di corrente, quindi più dei 480
watt supportati dal modello da 950va. Nessun problema con il modello da 1400va,
poiché questo supporta 700 watt.
L’unica cosa da controllare è il ronzio emesso da questo tipo di apparecchi,
ovvero il normale rumore elettrico quando l’apparecchio è collegato alla rete
elettrica e il ronzio emesso dall’apparecchio quando l’apparecchio passa in
modalità batteria. Se nel primo caso io ho avuto problemi seri solo con il
modello da 950va (ho dovuto cambiarlo con un altro uguale, ma anche il secondo
mi dava problemi, pertanto alla fine ho chiesto ad Amazon il reso definitivo),
nel secondo caso informo subito che il ronzio è abbastanza udibile, anche se
forse è più fastidioso il rumore del relè azionato dall’apparecchio per passare
dall’alimentazione di rete a quella a batteria e viceversa. In ogni caso questo
tipo di ronzio è quasi normale in tutti i gruppi di continuità ed è praticamente
impossibile chiedere di più, a tal proposito, a questo tipo di apparecchi.
Tengo a precisare che entrambi i gruppi, una volta collegati alla presa
elettrica e accesi, hanno emanato un orrendo odore, un odore simile alla
plastica bruciata. Tale odore purtroppo è già verificabile appena si apre la
confezione. L’odore è leggermente meno intenso sul modello da 1400va, ma su
entrambi i modelli aumenta a seconda della temperatura ambiente, a seconda della
temperatura di funzionamento dei gruppi e a seconda del carico elettrico da
parte delle apparecchiature collegate ai gruppi. Purtroppo tale odore spesso
viene scambiato per odore di bruciato, come se il gruppo stesse bruciando o
peggio prendendo fuoco, creando non poco panico nell’utilizzatore finale. Nel
mio caso, su entrambi i gruppi, l’odore è svanito dopo quasi un mese di
funzionamento ininterrotto. Tenete a mente quanto sopra, vi consiglio caldamente
di effettuare un rodaggio dei suddetti apparecchi in una stanza ben ventilata.
Non ho proprio idea se l’odore è nocivo/tossico oppure no, mi sembra di più
collegato alle resine/colle/plastiche usate durante la fabbricazione dei gruppi.
Consiglio di leggere il manuale, se serve anche scaricandolo
preventivamente dal sito di APC, in modo tale da sapere:
Entrambi i gruppi adottano le specifiche USB-HID (USB Human
Interface Device class), pertanto vengono riconosciuti dai sistemi operativi più
diffusi, ovvero da Microsoft Windows e dalle varie distribuzioni Linux.
In Microsoft Windows, una volta che si collega il cavo USB al gruppo, dovrebbe
automaticamente comparire l’icona della batteria sulla barra di notifica. Se non
appare, allora bisogna intervenire manualmente in Gestione Periferiche e
modificare manualmente il dispositivo in modo tale da farlo vedere come un
dispositivo “HID UPS” (io ho risolto con Windows 7 cercando con un motore di
ricerca la frase “apc How to restore HID UPS device driver to Windows”, è
presente nei risultati un documento in PDF del produttore “schneider-electric”,
aprendolo ho eseguito tutti i passi descritti e finalmente l’icona della
batteria è apparsa sulla barra del notifiche).
Con Windows si può anche utilizzare l’applicazione “APC PowerChute Personal
Edition” scaricabile direttamente dal sito del produttore. Con questo programma
è possibile monitorare il gruppo e modificare alcuni parametri, come ad esempio
disattivare il cicalino quando il gruppo è in modalità batteria, come anche i
parametri di intervento della batteria, oppure eseguire dei test per controllare
il corretto funzionamento del gruppo.
In Linux, si può usare sia il daemon “apcupsd”, sia NUT (Network UPS Tools). Con
il primo si usa “UPSCABLE usb” e “UPSTYPE usb” nel file apcupsd.conf. Una volta
modificato questo file, con “apcaccess status” dovrebbero apparire tutti i dati
relativi al gruppo. Con NUT invece bisogna usare il driver “usbhid-ups”
all’interno del file “ups.conf”. Una volta configurato il tutto, con il comando
“upsc” dovrebbero essere elencati tutti i dati del gruppo, inclusi la data di
produzione del gruppo, il numero seriale del gruppo e il numero di firmware
interno del gruppo. Con NUT inoltre è possibile, tramite il comando “upscmd”,
disattivare il cicalino (parametro “beeper.disable”) ed elencare i vari
parametri supportati. Ad esempio con questo comando si può eseguire un test
rapido o un test approfondito (vi consiglio di effettuare tali test con la
batteria completamente carica). Inoltre, sempre con NUT, tramite il comando “upsrw”,
è possibile variare alcuni parametri di sistema, come il voltaggio di
impegno/disimpegno della batteria (i valori predefiniti sono punto inferiore =
155 volt, punto superiore = 280 volt), la sensibilità di intervento della
batteria (il valore predefinito è impostato su “medium”), più i vari parametri
che servono al sistema operativo per controllare il gruppo e lo spegnimento del
dispositivo.
Io ho collegato il gruppo ad un router Asus, con firmware “Tomato” (uno dei
pochi firmware che permette ad un router di riconoscere un gruppo di
continuità). Ho configurato il gruppo come descritto qui sopra, e ho collegato
il tutto ad un server web che mi permette, tramite estensioni del server web, di
avere un’interfaccia grafica con i dati in tempo reale del gruppo. Le foto che
allego sono relative proprio a questa interfaccia.
Se l’apparecchiatura è ancora in garanzia, ovvero nei primi
due anni di utilizzo del gruppo, la batteria (o le batterie nel caso del modello
da 1400va) deve essere sostituita dall’assistenza clienti Schneider Electric IT
(SEIT). La sostituzione della batteria, se effettuata dall’utente quando il
gruppo è ancora in garanzia, farà automaticamente decadere la garanzia.
Se la garanzia è scaduta, quindi dopo due anni di utilizzo del gruppo, allora si
può effettuare la sostituzione della batteria (o delle batterie). Consiglio
vivamente di far fare quest’operazione da personale specializzato, poiché
all’interno del gruppo sono presenti correnti elettriche ad alto voltaggio,
persino dopo che vengono scollegati i cavi di alimentazioni di rete e persino
dopo aver scollegato il connettore giallo della batteria.
In ogni caso, per chi si vuol prendere la briga di effettuare tale operazione
per conto proprio, consiglio di vedere prima qualche video su YouTube (basta
cercare su YouTube il video “Back-UPS RS 500”, il primo video della ricerca
dovrebbe avere un titolo in lingua russa). Io purtroppo non ho effettuato tale
operazione poiché il mio gruppo da 1400va è ancora in garanzia (quello da 950va
l’ho restituito ad Amazon per via del ronzio fastidioso), ma il video suddetto
dovrebbe essere quello corretto anche se si riferisce ad un gruppo che contiene
solo una batteria. Sia il gruppo da 950va, sia quello da 1400va, vanno prima
scollegati dalla rete elettrica, dopo va scollegato il connettore giallo
presente sul pannello posteriore, vanno rimosse 4 viti sul pannello posteriore.
Dopo va rimosso il pannello anteriore (questo è messo ad incastro), dopo vanno
rimosse 2 viti presenti al di sotto del pannello appena rimosso. Una volta
eseguite queste operazioni, bisogna girare il gruppo in modo tale da rimuovere
un pannello laterale. State attenti a non toccare nessun componente nei circuiti
stampati, toccate solo la zona dedicata alle batterie (poiché la dimensione del
case di entrambi i gruppi è identica, il modello da 950va dovrebbe avere un
posto vuoto che invece viene occupato dalla batteria aggiuntiva del modello
1400va).
Prima di sostituire le batterie, va annotata (eventualmente scattando delle
fotografie) la disposizione dei cavi collegati alle batterie e nel modello da
1400va bisogna anche annotare il modo in cui le batterie vengono accoppiate, in
modo tale da replicare gli stessi collegamenti con le nuove batterie. Sul
manuale è scritto che il modello da 950va ha una sola batteria da 9 Ah (12
volt), mentre il modello da 1400va ha due batterie da 7,2 Ah (12 x 2 volt = 24
volt in totale). Il produttore vende i ricambi originali, ovvero per il modello
da 950va la batteria è denominata “RBC17”, ma volendo è possibile usare una
batteria compatibile, ovviamente rispettando la stessa capacità di 9 Ah (12
volt) e le stesse dimensioni (che sono 15,1 x 9,4 x 6,5 cm). Invece per il
modello da 1400va, il pacco batteria è denominato “RBC113”, ma volendo è
possibile usare 2 batterie compatibili, rispettando la capacità di 7,2 Ah (12
volt) per batteria, stando sempre attenti alla disposizione delle batterie
poiché vanno sempre accoppiate.
APC non si smentisce mai. Dopo essere stato io un felice possessore di un gruppo APC CS650 (che dopo 11 anni di lavoro ancora funziona senza dare problemi), ora mi ritrovo con un modello all’apparenza più economico, ma la sostanza non cambia, APC rimane una garanzia anche per questa nuova serie BX. Certo il peso della concorrenza si fa sentire, e anche APC ha dovuto per forza di cose proporre un modello di ingresso, sacrificando qualcosa, al fine di ridurre il prezzo di vendita. Mi riferisco ad esempio alla mancanza di alcuni cavi, alla mancanza del software (comunque scaricabile dal sito internet del produttore), alla mancanza di prese solo filtrate (utili per collegare apparecchi poco parsimoniosi come ad esempio le stampanti laser), ma soprattutto alla difficoltà nella sostituzione delle batterie, vero tallone di Achille di questa serie. Qualcosina forse APC dovrebbe rivedere durante la fabbricazione, come ad esempio eliminare l’odore sgradevole emesso da questi apparecchi nei primi giorni di funzionamento, odore purtroppo già verificabile appena si apre la confezione. Ripeto, tale odore spesso viene scambiato per odore di bruciato, come se il gruppo stesse bruciando o peggio prendendo fuoco, creando non poco panico nell’utilizzatore finale. Per questo motivo APC dovrebbe essere più attenta durante la produzione al fine di evitare problemi all’utilizzatore di questi apparecchi. Ho letto recensioni molto negative un po’ ovunque su Internet proprio su questo problema, spesso l’utente si rivolge al supporto tecnico di APC, e quest’ultimo accetta di cambiare l’unità pensando che sia un problema elettrico invece che un problema causato dalle plastiche o dalle resine/colle usate durante la produzione.
PREGI
Qualità APC; Prezzo competitivo; supporto USB-HID; Prestazioni; Software di
controllo; Supporto
DIFETTI
Difficoltà nella sostituzione delle batterie; Odore sgradevole nei primi giorni
di funzionamento; Nella confezione mancano alcuni cavi; Mancano le prese IEC
solo filtrate